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Il cicloturismo, nelle sue molteplici forme, è una delle espressioni più innovative ed interessanti del cambiamento in atto nell’industria del turismo. Fonti nazionali ed internazionali confermano la crescita di questo settore, e in particolare in Italia il cicloturismo sta vivendo una fase di grande espansione.
Tra le nicchie del mercato turistico il cicloturismo rappresenta il segmento a più elevato potenziale di crescita nel prossimo futuro; l’uso della bicicletta, nelle sue varie specialità, è al primo posto tra le attività più praticate (seguita dallo sci e dal trekking). Si tratta di una domanda prevalentemente internazionale, le cui dimensioni sono probabilmente destinate a crescere non solo con l’aumento e con l’affinarsi delle infrastrutture disponibili e dei servizi di ospitalità specializzati, ma anche attraverso un’attenta attività di promozione.
La bike economy è un fenomeno economico di enorme rilevanza, stimato in circa 500 miliardi nella sola Unione Europea. Il giro d’affari complessivo generato dalle bicilette in Italia è di 6 miliardi di euro; somma della produzione di biciclette e di accessori (l’Italia è il maggior produttore di biciclette in Europa, con una quota di mercato pari a circa il 18%), delle vacanze su due ruote e dell’insieme delle ricadute positive generate dall’utilizzo della bicicletta in sostituzione di mezzi a motore. Di questi 6 miliardi di euro, è stimato in 2 miliardi di euro il giro di affari che genera il cicloturismo. Secondo uno studio realizzato da The European House-Ambrosetti, il valore dell’indotto in Italia arriva a 3,2 miliardi di euro con i suoi 18.000 km di itinerari in bicicletta. Nel 2019, il cicloturismo - comprendendo turisti italiani e stranieri - ha generato quasi 55 milioni di pernottamenti, corrispondenti al 6,1% del totale e generando una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro, pari al 5,6% del totale, di cui 3 miliardi generati dalla componente internazionale dei turisti. Un turista in bicicletta spende in media 75 € al giorno per le attività basilari, e tale cifra può aumentare considerevolmente se il territorio si attrezza per offrire servizi di qualità.
A livello nazionale il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 2017/2022 ribadisce l’importanza degli itinerari ciclabili prevedendo, nell’ambito dell’Obiettivo specifico B.2, l’implementazione di Progetti Strategici per ciclovie nazionali, cammini, mobilità slow. A questo si aggiunge il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza firmato dal governo Draghi che stanzia per la missione 2 "Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica" complessivamente 68,6 miliardi – di cui 59,4 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,1 miliardi dal Fondo complementare; fra gli obiettivi generali della misura lo sviluppo di un trasporto locale più sostenibile che include l’investimento 4.1 “Rafforzamento della mobilità ciclistica” (realizzazione di percorsi ciclabili urbani per 570 km e di percorsi ciclabili turistici per oltre 1.200 km).
È indubbio che il turismo bike sia una tipologia di turismo molto importante sia a livello economico, sia socio-ambientale. Investire nel cicloturismo è la chiave di sviluppo per una mobilità sostenibile legata ai concetti di natura e benessere, un turismo che permette di apprezzare a 360° il territorio di una specifica destinazione.