Progetto europeo RURBANCE: aree metropolitane, territori rurali e valli alpine tra obiettivi di paesaggio e sviluppo locale
COMMITTENTE: Regione Piemonte - Direzione Programmazione Strategica, politiche territoriali ed edilizia. Settore Pianificazione territoriale e paesaggistica
DATA DI AFFIDAMENTO: maggio 2015
IMPORTO: € 49.810,84
RUOLO RIVESTITO:
- Coordinamento Processo partecipativo
- Analisi territoriali
- Progetto strategico e strutturale
- Studi per la Rete ecologica e sui servizi ecosistemici
- Attività divulgative ed editoriali
Il progetto RURBANCE è incentrato sull’obiettivo di valorizzare e dare riconoscimento nelle politiche pubbliche ai territori che svolgono la funzione di raccordo tra aree urbane e aree rurali, a quelle “terre di mezzo” che sono spesso trascurate nella programmazione, proprio perché non hanno ancora avuto un pieno riconoscimento del loro ruolo centrale.
La Regione Piemonte ha individuato quale Sistema territoriale più ampio per la ricerca europea gli Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT) 9 – Area metropolitana torinese e 10 – Ciriacese e Valli di Lanzo, così come definiti dal Piano Territoriale Regionale (PTR 2011).
Nel selezionare l’Area Pilota, il Ciriacese e le Valli di Lanzo, e il più circoscritto Territorio di Progetto, l’Unione dei Comuni del Ciriacese (Ciriè, Nole, Robassomero, San Carlo Canavese, San Francesco al Campo, San Maurizio Canavese) della seconda cintura metropolitana di Torino, la Regione Piemonte si è prefissa di verificare ed esplorare temi di grande importanza locale-regionale in applicazione del Piano Paesaggistico, ma anche di elevato interesse in relazione alle politiche europee per uno sviluppo territoriale equilibrato e sostenibile.
Nell’ambito degli organi e programmi della Città Metropolitana (Consiglio metropolitano, Piano territoriale generale e Piano Strategico triennale) possono essere perseguiti e verificati gli obiettivi di RURBANCE di un adeguato riconoscimento del ruolo territoriale delle “terre di mezzo” a carattere rurale-urbano e della loro compartecipazione al sistema di governance.
Gli obiettivi
Il documento metodologico
La definizione di un nuovo modello urbanistico capace di coniugare principi e tecniche di pianificazione e gestione del territorio alla luce di nuovi obiettivi dello sviluppo sostenibile dello spazio europeo rappresenta il primo significativo esito della ricerca, cui è seguita l’applicazione del modello al Territorio dell’Unione dei Comuni del Ciriacese, mediante la redazione di uno Schema strategico strutturale.
Il Documento Metodologico (DM) contiene specifiche indicazioni in merito a:
- Contenimento del consumo di suolo, rigenerazione urbana e recupero delle aree dimesse
- Compensazione ecologica e paesaggistica come strumento finalizzato a conservare la diversità biologica e i processi ecosistemici
- Salvaguardia delle aree agricole e ricomposizione delle relazioni città-campagna
- Funzionalità della rete ecologica e implementazione, a livello locale, delle reti di connessione paesaggistica previste dal Piano Paesaggistico Regionale
- Applicazione di strumenti perequativi alla scala urbanistica e alla scala territoriale
La Valutazione Ambientale Strategica e il paesaggio
Il lavoro di ricerca, nell’integrare i temi della perequazione territoriale ed urbanistica con gli obiettivi ambientali di piani e programmi alla scala locale e di area vasta, costituisce anche un contributo per il rafforzamento dell’efficacia delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica previste dalla Direttiva europea 2001/42/CE.
Lo schema metodologico proposto suggerisce infatti una modalità tecnica per integrare nel piano urbanistico i contenuti ambientali ed analizza un insieme di procedure e processi di integrazione e governance utili per rendere coerenti e sinergici, non solamente compatibili, cioè non in contrasto, piani locali, piani territoriali-paesaggistici regionali, piani e programmi per lo sviluppo regionale e rurale, in relazione agli obiettivi ambientali e paesaggistici perseguiti.
Lo Schema metodologico costituisce una “politica creativa per il paesaggio” secondo le raccomandazioni della Convenzione Europea del Paesaggio, in quanto reinterpreta e compone per un nuovo utile sociale tecniche urbanistiche e modelli di analisi innovativi per il perseguimento di obiettivi di qualificazione ambientale e paesaggistica del territorio.
Città privata, città pubblica e bilancio ambientale
Sotto il profilo urbanistico l’adozione del principio perequativo prende l’avvio dalla necessità di assicurare, sia una perequazione tra proprietari posti in analoghe condizioni di fatto (territoriali e urbanistiche) e di diritto, sia tra soggetti titolari di diritti edificatori e l’intera collettività. Questo secondo aspetto è stato, ed è ancora, collegato ad alcuni obiettivi specifici propri del dominio dell’urbanistica tradizionale: la dotazioni di standard di servizi di urbanizzazione (scuole, verde pubblico, etc), le politiche dell’housing sociale, tradizionalmente affidate alla sfera pubblica, e che, essendo di norma collegate ad opere di nuova edificazione, richiedono la disponibilità di terreni edificabili.
La perequazione, in definitiva, è stata finora concepita e attuata per un’equa distribuzione di oneri e benefici delle trasformazioni urbane tra “città privata” e “città pubblica”.
Posto che la qualità dell’ambiente e il raggiungimento di determinate prestazioni in termini di servizi ecosistemici costituiscono un diritto inderogabile della popolazione - ad esempio in Italia sono ricollegabili all’art.9 della Costituzione della Repubblica Italiana, che tutela il paesaggio, le risorse naturali e la salubrità dell’ambiente - nell’ambito delle procedure di perequazione urbanistica e dei connessi meccanismi premiali è possibile introdurre anche un terzo vertice costituito dall’ambiente e dai servizi ecosistemici, cioè dal perseguimento di un bilancio ambientale ottimale.