1Per un’urbanistica non dissipativa
Molti piani, nella loro concezione e nei loro esiti, nella gestione dei processi amministrativi, nel difficile e parziale dialogo con le comunità locali hanno spesso costruito percorsi di dissipazione di risorse ambientali e sociali, prima ancora che finanziarie. È dunque necessario passare da un’urbanistica dissipativa delle risorse ambientali economiche e sociali a un’urbanistica non dissipativa, che si preoccupi di riqualificare il territorio e gli insediamenti, difendere e migliorare la capacità di rinnovarsi dei cicli ecologici, di includere e valorizzare le idee e energie presenti nel tessuto sociale.
2Dall’espansione alla rigenerazione urbana
Con la Dichiarazione di Toledo del 22 giugno 2010 l’Europa hanno indicato nella “Rigenerazione urbana integrata” la principale linea di intervento per raggiungere uno sviluppo urbano più intelligente, sostenibile e inclusivo. Questa assunzione, quale essenziale paradigma di riferimento per la strategia europea di sviluppo sostenibile e per la Strategia Europa 2020, è conseguente alla consapevolezza della centralità delle politiche urbane - e delle città dunque - per le nuove sfide economiche e civili, dell’innovazione, dell’ambiente e dell’inclusione sociale.
3Consumo di suolo
La “Carta Europea del Suolo” (Consiglio d’Europa, 1972) definisce il suolo “come uno dei beni più preziosi dell’umanità. I suoli sono serbatoio di biodiversità, nella loro tipologia e varietà, e fondamentali al sostentamento della produzione primaria (vegetali, funghi, microrganismi) e alla sopravvivenza degli habitat naturali. Il ripristino di una rapporto razionale e sostenibile tra sviluppo urbano e suolo, quale risorsa essenziale e non rinnovabile, è tra i compiti precipui di un buon piano urbanistico, interessato alla tutela e alla riproduzione anche paesaggistica. Una tutela preventiva dei suoli nella gestione comunale in genere e in particolare nella pianificazione territoriale è un elemento fondamentale dello sviluppo sostenibile nelle aree urbane. È quindi fondamentale conoscere quali suoli sono presenti e come si distribuiscono sul territorio. Senza questa valutazione di base è impossibile definire una progettazione tecnicamente adeguata e, come lo zoning tradizionale ha ampiamente dimostrato, operare scelte razionali di utilizzo del territorio. Per questo motivo le disposizioni normative hanno un valore fondamentale quando non si limitano ad adottare la sola unità di misura del suolo in termini di metri quadri, ma indagano la qualità dei suoli ed inseriscono queste indagini in un progetto paesaggistico ed ecologico.
4Paesaggio, ecosistemi e infrastrutture verdi
È fondamentale che vi sia il riconoscimento del carattere del paesaggio come risorsa strategica collettiva e come obiettivo di interesse generale. Il paesaggio è risorsa essenziale per il perseguimento dell’interesse generale della comunità. Il presidio e la corretta gestione del territorio costituiscono il più efficace sistema di protezione nei confronti del cambiamento climatico. In questo senso l’agricoltura rappresenta una delle attività più importanti, svolgendo funzioni essenziali per il mantenimento della biodiversità e dei servizi eco sistemici, insieme al mantenimento delle aree umide, delle fasce ripariali e dei margini boscati o alla manutenzione dei sistemi di drenaggio, infrastrutture verdi di cui beneficia l’intero territorio. Nella direzione degli obiettivi di Europa 2020 la nuova Politica Agricola Comune inserisce nell’ambito del I Pilastro (Pagamenti diretti) il cosiddetto “greening”, pagamento ecologico a favore degli agricoltori che adottano sui loro ettari ammissibili anche alcune azioni favorevoli per la biodiversità e l’ambiente. L’Europa ha adottato nel Maggio 2013 anche un nuovo piano per la promozione delle infrastrutture verdi. Le infrastrutture verdi possono essere uno degli strumenti più adatti per aumentare la resilienza delle città e per migliorare l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
5Identità locale e invarianti storico archeologiche
Lo studio e la valorizzazione del patrimonio archeologico e degli insediamenti storici rappresentano una risorsa preziosa e irrinunciabile per affrontare la complessità del presente. Le comunità caratterizzate da una complessa integrazione tra tradizione e contemporaneità individuano nella storia e l’archeologia un prezioso cemento di identità. È il caso, anche nelle criticità che la caratterizzano, della Città di Pomezia, che ospita l’Antica Lavinium legata alla narrazione del viaggio di Enea, insieme a una più diffusa e interessantissima presenza dell’uomo dall’età preistorica, arcaica e preromana, ma anche moderne e tra le più innovative realtà industriali. La storia, l’archeologia del territorio e i segni di una passata integrazione tra uomo e risorse naturali, struttura dell’insediamento storico, assumono dunque il valore di elementi invarianti intorno ai quali strutturare il progetto di territorio e il piano urbanistico.
6Città pubblica, città privata e bilancio ambientale
Posto che la qualità dell’ambiente e il raggiungimento di determinate prestazioni in termini di servizi ecosistemici costituiscono un diritto inderogabile sancito dall’art.9 della Costituzione della Repubblica Italiana che tutela il paesaggio, le risorse naturali e la salubrità dell’ambiente, nell’ambito delle procedure di attuazione urbanistica e dei connessi meccanismi premiali è necessario introdurre anche il polo dell’ “ambiente e servizi ecosistemici”. Il contributo di tali servizi è decisivo per: un uso più efficiente del suolo urbano; per contrastare il consumo di suolo e la dispersione urbana; per incentivare la prestazione degli insediamenti sotto il profilo energetico-ambientale; per definire gli obblighi di infrastrutturazione ambientale derivanti dal meccanismo attuativo, connesso ai meccanismi perequativi e alle premialità; per migliorare i servizi eco sistemici complessivi attraverso opere di miglioramento del paesaggio, della fruibilità del territorio, realizzazioni di parchi e aree a verde, messa dimora di nuovi alberi, bonifica dei suoli, integrazione verde-edifici, etc.
La stima del valore sociale ed economico di tali servizi orienta il sistema pubblico al riconoscimento dell’importanza della loro erogazione per il benessere e la sicurezza della popolazione. La pubblica amministrazione può individuare preventivamente aree nella sua disponibilità, ove realizzare le opere necessarie per la soddisfazione del bilancio ecosistemico del piano e del disegno territoriale-paesaggistico perseguito.
7Custodia, miglioramento e gestione del paesaggio e dell’ambiente
Prevedere e attivare forme di gestione attiva e sostenibile per il paesaggio e per i beni culturali e ambientali con le comunità locali, gli agricoltori, le associazioni e cooperative di comunità, i singoli imprenditori e le associazioni imprenditoriali, le scuole, ovvero tutte le forze sostenibile e di qualità, è parte essenziale di questo progetto. La custodia del territorio è una forma di responsabilità civile diretta nell’azione di limitazione del consumo di suolo, di conservazione del paesaggio e di miglioramento della biodiversità. La custodia del territorio può essere estesa anche a soggetti che non sono proprietari di terreno, ma che in forma solidale decidono di sostenere l’impegno di custodia da parte di un proprietario diretto (una sorta di azionariato di custodia).
8Partecipazione delle comunità al progetto di città
Il tema della partecipazione, essenziale per la gestione del paesaggio, è oramai al centro delle strategie generali di sviluppo dell’Unione Europea. La strategia Europa 2020 promuove una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva attraverso forme comunitarie e associative di inclusione, partecipazione e condivisione nella gestione delle città e dei territori che garantiscono livelli di benessere e sostenibilità più elevati.
L’idea centrale del concetto che va sotto il nome di “smart community” è di rivitalizzare il ruolo della “comunità” in cui il cittadino è inserito, affinché questa possa esprimere un potenziale auto-organizzativo, partecipativo, co-progettuale e cogovernativo. Le istituzioni in quanto soggetti devono facilitare e non ostacolare la formazione del capitale sociale, inteso come capacità di collaborare per un progetto comune, nelle città e nei territori.
9Valutazioni ambientali e monitoraggio del piano
Il concetto di integrazione delle considerazioni ambientali può essere direttamente riferito al concetto di "sviluppo sostenibile", uno degli scopi dell'Unione Europea (art. 3, comma 3°, Trattato dell'Unione Europea in vigore dal 1.12.2009).
Il richiamo esplicito alla garanzia della protezione ambientale, affiancato al concetto di integrazione delle considerazioni ambientali, costituisce una sorta di monito volto a evitare il rischio di dissolvimento dei contenuti ambientali sotto l’ombrello di obiettivi di sostenibilità ambientali. La valutazione ambientale del Piano deve dotarsi di indicatori specifici, efficaci per monitorarne le politiche in relazione agli obiettivi dichiarati e alle componenti ambientali considerate, come nel caso, ad esempio, del consumo di suolo. Una corretta impostazione del set di indicatori consentirà anche di dotare il Piano di un credibile progetto di monitoraggio, che permetterà di verificare l’efficacia delle azioni intraprese e di adottare idonei correttivi sulla base degli esiti delle periodiche rilevazioni dello stato delle componenti ambientali.
10La dimensione metropolitana
Il tema della riforma delle organizzazioni territoriali dello Stato (Legge 56/2013 - meglio nota come Legge Del Rio), così come il tema delle riforme istituzionali, è strettamente collegato, sotto il profilo funzionale, all’esigenza di dare ai territori istituzioni più efficaci ed efficienti. Un tema fondamentale per le Città metropolitane è quello del coordinamento, della collaborazione istituzionale, del trasferimento di funzioni. Il Piano Strategico è la chiave per coinvolgere i Comuni in un’attuazione dinamica e operativa allo Statuto della Città metropolitana. Questo strumento deve contemperare le esigenze di rappresentanza con i principi di funzionalità ed efficienza, essere in grado di offrire un luogo di coordinamento delle politiche anche con altri soggetti pubblici, quali le Autorità di Bacino, le Soprintendenze, gli Enti Parco, e valorizzare, infine, anche i Comuni della cintura metropolitana, che svolgono funzioni essenziali nel funzionamento dei sistemi economici e ambientali di scala vasta a beneficio dell’intera comunità metropolitana. Si può affermare che la perequazione tra territori si collochi al centro di due obiettivi fondamentali: il perseguimento del principio di giustizia distributiva tra comunità e territori e il perseguimento di uno sviluppo spaziale e sociale equilibrato e sostenibile.